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Premio Internazionale Massimo Urbani 2024

Premio Internazionale Massimo Urbani 2024

Courtesy Alessandra Machella

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Premio Internazionale Massimo Urbani
Auditorium Benedetto XIII e Rocca Borgesca
Camerino
27—29.6.2024

Una dura selezione ha portato a individuare i dodici i finalisti tra il centinaio circa di strumentisti e cantanti che si sono iscritti quest'anno al Premio Internazionale Massimo Urbani, fondato da Paolo Piangiarelli e che ora vede Daniele Massimi come direttore artistico. A giudizio degli organizzatori infatti—in primis lo stesso Massimi, presidente dell'associazione Musicamdo, e Francesco Cafiso, per la terza volta presidente della giuria ufficiale, oltre che vincitore del Premio Urbani nel 2001 a soli dodici anni—l'alta qualità media dei partecipanti ha spinto ad elevare il numero dei finalisti da dieci a dodici. La presente edizione, la ventottesima, è risultata abbastanza anomala in quanto fra i finalisti erano del tutto assenti i sassofonisti o virtuosi di altre ance. È stato invece l'anno dei pianisti, quattro complessivamente, tutti molto preparati e validi. Ad essi si sono affiancati anche tre chitarristi, tre voci femminili, e due trombettisti e bisogna convenire che il livello della preparazione tecnica di ciascuno di loro era indubbiamente notevole. Certo che ascoltare con attenzione, vagliare e confrontare dodici concorrenti per giungere ad una premiazione il più possibile oggettiva, ha reso l'impegno delle varie giurie abbastanza gravoso. Forse in futuro sarà da prendere in considerazione l'ipotesi di tornare al numero canonico di dieci finalisti.

Il primo premio è stato assegnato dalla giuria tecnica al pianista parmense Cesare Panizzi, ventiquattrenne, vincitore anche del premio intitolato a Paolo Piangiarelli, che lo porterà a registrare il suo primo disco, e del premio Nuovo IMAIE, che gli consentirà di esibirsi in un tour concertistico nazionale. Al secondo posto si è classificato il pianista Simone Locarni, venticinquenne di Verbania, che ha vinto anche il Premio della Giuria Critica, composta da Fabio Ciminiera di Jazz Convention, Massimiliano Viti del Corriere Adriatico, Adriano Pedini, presidente di Fano Jazz, e dal sottoscritto in rappresentanza di All About Jazz. Per il terzo posto, molto opportunamente la giuria ha optato per un ex aequo, premiando il chitarrista Gianluca Palazzo di Martina Franca e il trombettista barese Alberto Di Leone, per sottolineare l'ineludibile livello tecnico-espressivo di tutti i partecipanti.
Di altri premi, che sarebbe ingiusto considerare di consolazione, sono risultate vincitrici due cantanti: la diciottenne brindisina Sofia Cocciolo, che ha trionfato nel Premio Social con oltre quattromila voti, ottenendo anche la borsa di studio a Nuoro Jazz, e Rubina Della Pietra, ventiquattrenne di Nola, alla quale sono stati assegnati la borsa di studio Fara Music Summer School e il Premio del Pubblico in sala, che ha riconosciuto la maturità della sua presenza vocale e scenica.

Il concorso vero e proprio è stato preceduto da un concerto del trombonista Matteo Paggi, due anni fa vincitore tra l'altro del premio della critica. Paggi, che subito dopo aver partecipato al Premio è entrato a far parte del gruppo giovanile di Enrico Rava, è un autentico rappresentante di quel giovane jazz italiano proiettato in una dimensione internazionale. Marchigiano d'origine, da cinque anni risiede in Olanda, dove ha costituito due gruppi cosmopoliti: un sestetto più "sperimentale," con il quale ha inciso il pregevole, meditativo Words per la Aut Records, ed un quintetto più "mainstream," alla testa del quale si è esibito appunto all'Auditorium Benedetto XIII di Camerino. Questa apparizione ha dimostrato la sua capacità di concepire articolate strutture compositive, dando la possibilità di esporsi ai vari componenti del gruppo; oltre alla spericolata ed espressiva pronuncia del leader sono emersi in evidenza soprattutto il sassofonista Leonardo Rosselli, la pianista Masako Sakai e il contrabbassista Jonathan Ho Chin Kiat.

La manifestazione è proseguita nei due giorni successivi alla Rocca Borgesca con concerti a cui non ho potuto essere presente, fra i quali quello del quartetto di Lorenzo Simoni, vincitore del Premio Urbani 2023. Francesco Cafiso invece si è esibito assieme ad Alessandro Lanzoni, Gabriele Evangelista e Massimo Manzi, vale a dire la sezione ritmica che ha accompagnato i partecipanti al concorso. Per l'occasione ad essi si sono aggiunti di volta in volta alcuni dei vincitori del Premio stesso.

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